protezione solare

Vado al sole: quale protezione solare usare

La pelle sotto il sole

Quando i raggi luminosi del sole colpiscono la pelle avvengono molte reazioni. Quelle più conosciute sono quelle negative causate dall’energia dei reggi UV. Questi raggi dello spettro luminoso solare sono così energetici da rompere la catena del DNA delle cellule della pelle. Ovviamente le cellule posseggono sistemi di riparazione del DNA ma con il tempo possono formarsi difetti di riparazione che poi conducono allo sviluppo di tumori. Per proteggersi dal sole la pelle produce la Melanina un filtro naturale per i raggi UV. La melanina tuttavia nella popolazione di cute chiara non basta alla protezione e occorre aggiungere altre forme di protezione solare.

Le creme con filtri chimici

Queste contengono filtri chimici o organici che hanno il compito di assorbire e dissipare l’energia dei raggi UV.
I filtri chimici ammassi dalla legislazione USA sono:

INCI Massime concentrazioni
CAMPHOR BENZALKONIUM METHOSULFATE 6,00%
HOMOSALATE 10,00%
BENZOPHENONE-3 6,00%
PHENYLBENZIMIDAZOLE SULFONIC ACID 8% (acido)
TEREPHTHALYLIDENE DICAMPHOR SULFONIC ACID 10% (acido)
BUTYL METHOXYDIBENZOYLMETHANE 5,00%
BENZYLIDENE CAMPHOR SULFONIC ACID 6% (acido)
OCTOCRYLENE 10% (acido)
POLYACRYLAMIDOMETHYL BENZYLIDENE CAMPHOR 6,00%
ETHYLHEXYL METHOXYCINNAMATE 10,00%
PEG-25 PABA 10,00%
ISOAMYL P-METHOXYCINNAMATE 10,00%
ETHYLHEXYL TRIAZONE 5,00%
DROMETRIZOLE TRISILOXANE 15,00%
DIETHYLHEXYL BUTAMIDO TRIAZONE 10,00%
4-METHYLBENZYLIDENE CAMPHOR 4,00%
ETHYLHEXYL SALICYLATE 5,00%
ETHYLHEXYL DIMETHYL PABA 8,00%
BENZOPHENONE-4; BENZOPHENONE-5 5% (acido)
METHYLENE BIS-BENZOTRIAZOLYL TETRAMETHYLBUTYLPHENOL 10,00%
DISODIUM PHENYL DIBENZIMIDAZOLE TETRASULFONATE 10% (acido)
BIS-ETHYLHEXYLOXYPHENOL METHOXYPHENYL TRIAZINE 10,00%
POLYSILICONE-15 10,00%
DIETHYLAMINO HYDROXYBENZOYL HEXYL BENZOATE 10,00%
TRIS-BIPHENYL TRIAZINE / TRIS-BIPHENYL TRIAZINE (NANO) 10,00%

Queste sostanze chimiche sono in grado di intercettare i raggi UV, assorbirne in vario modo l’energia, trasformandola in altra energia termica o luminosa. Questo processo di trasformazione avviene nel contesto della pelle, dove è stata applicata la crema, e potrebbe a sua volta generare altri problemi alla cellule viventi dell’epidermide.

Controversie sui filtri chimici/organici

Generiche

Nell’ultimo decennio alcuni studi attendibili hanno messo in luce la tossicità di alcuni dei filtri chimici ammessi nelle formulazione delle creme solari, tossicità che avviene sia nella pelle, cioè allergia, fotoallergia, sia nell’organismo dopo assorbimento dei filtri come interferenza ormonale, azione antiandrogena. Effetti più complessi come azione mutagena o cancerogena per le cellule umane attendono nuove prove.
Questi dati dovrebbero tuttavia far riflettere almeno sull’opportunità di utilizzare le creme solari sui bambini o donne in gravidanza.

https://www.ewg.org/sunscreen/report/the-trouble-with-sunscreen-chemicals/

Dermatologiche

Le controversie dermatologiche sono un dato di fatto e principalmente sono:

  • il fattore di protezione (SPF)è ingannevole perchè si riferisce ad uno standard di laboratorio non riproducibile nella pratica comune
  • l’applicazione di una crema solare è difforme in quantità da zona a zona e difficilmente copre tutta la superficie esposta
  • la sudorazione, che aumenta dopo l’applicazione di creme solare, diluisce la crema stessa facendone diminuire la protezione
  • alcuni filtri chimici esauriscono il loro effetto protettivo in poche decine di minuti mentre altri in alcune ore ma non è dato di sapere quale sia effettivamente la durata della protezione solare di una crema solare.
  • le creme per protezione solare generano un senso di sicurezza e quindi spingono ad aumentare il tempo di esposizione solare.
  • la protezione verso i raggi UVA, quelli che generano l’invecchiamento, è solo parziale quindi stando di più al sole con protezione solare in crema  si rischia un precoce fotoinvecchiamento.
  • soggetti affetti da dermatiti non possono usare creme solari o perchè la dermatite peggiora (Acne, Rosacea, Melasma, Orticaria) o per non bloccare  l’effetto positivo del sole (Psoriasi, Dermatite Seborroica, Dermatite Atopica)

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmed.2019.00195/full 

Ambientali

Molti filtri chimici hanno dimostrato di interferire negativamente con l’ambiente marino e di svolgere azione tossica sopratutto sui coralli.

https://oceanservice.noaa.gov/news/sunscreen-corals.html 

Creme solari e il buon senso perduto

Le creme solari sono nate per proteggere dal sole le parti del corpo che rimangono scoperte come volto, dorso mani, talvolta avambraccio. Sono nate infatti per i lavoratori all’aperto e per i militari o il personale in missione nei paesi assolati. Le parti del corpo che possono essere protette con indumenti non necessitano di crema solare. Certamente maneggiare sostanze chimiche e massaggiarle sull’intera nostra pelle o quella di nostri figli non è certo un azione di buon senso. Quindi spogliarsi al sole e spalmarsi di una crema solare pensando di non incorrere nei danni del sole  è un tipico esempio del buon senso perduto.

 Gli schermi fisici/inorganici

Per l a cosmetologia gli schermi fisici/inorganici sono essenzialmente l’Ossido di Zinco e il Biossido di Titanio. Questo ossidi di metalli hanno la proprietà di riflettere i raggi solari ( azione scattering) proteggendo quindi le cellule. Hanno una maggiore stabilità dei filtri chimici oltre che un più ampio spettro di protezione che comprende tutta la radiazione UVB e UVA. Vengono utilizzati in creme da soli o in associazione con filtri organici.
Questi ossidi tuttavia per dare una buona e uniforma protezione devono essere incorporati nelle creme solari a concentrazione elevata , intorno al 25 %, altrimenti si agglomerano dando una protezione a macchia di leopardo. Ad alte concentrazioni però “colorano” la pelle in bianco con effetto estetico inaccettabile. da qui l’uso di questi metalli in particelle di dimensione del micron o più piccole (nanoparticelle). Le nanoparticelle però sono pericolose perchè possono essere assorbite dalle cellule del nostro corpo e un ossido di metallo che entra in una cellula causa danni di tipo ossidativo, ancora tutto da quantificare, ma non certo salutare.
In conclusione anche le creme con filtri fisici/inorganici non soddisfano le esigenze di sicurezza ed efficacia richiesta dalla dermatologia moderna.

Le polveri fotoriflettenti: un insegnamento dagli uomini primitivi

Anche gli uomini primitivi hanno dovuto fare i conti con la radiazione del sole e i danni alla pelle e per proteggersi utilizzavano fanghi argillosi cospargendosi la pelle fotoesposta. I fanghi che essiccando lasciavano uno strato compatto di minerali fotoriflettenti a protezione della pelle. Ancora oggi alcune popolazioni del Sud Africa usano le argille per fotoproteggersi (Clay photoprotection). Studi attuali su queste popolazione hanno dimostrato come le argille conferiscano una protezione duratura ed ad ampio spettro, riflettendo anche parte dei raggi InfraRossi (IR).

Dai fanghi argillosi alle polveri minerali naturali fotoriflettenti

Molti minerali argillosi hanno la proprietà di riflettere la luce solare oltre ad avere azione calmante e lenitiva per la pelle. Tra questi oltre che l’Argilla (Bentonite) anche il Caolino, la Mica, la Montmorillonite, il Magnesio silicato. Mettendo insieme all’Argilla gli altri minerali in forma di polvere fine si ottiene una cipria naturale dal forte potere riflettente solare e quindi proteggente per le cellule della pelle. Questa polvere una volta applicata sulla pelle si compatta, assorbe la sudorazione o l’eccesso di sebo, stabilizzandosi. In questo modo la fotoprotezione è stabile di lunga durata ed ad ampio spettro, dai raggi UV ai raggi IR.

Dagli studi di DermaClub al prodotto commerciale

Dalla richiesta di DermaClub di poter disporre di un fotoriflettente minerale naturale, con l’aiuto dei chimici cosmetologi della società Italiana, è nata Argillina Sole, un compatto fotoproteggente dai molti vantaggi:

  • fotoproetezione stabile, duratura, a largo spettro
  • non assorbimento di prodotti chimici
  • non reazione fotochimica
  • non occlusione cutanea
  • azione calmante e lenitiva assieme a quella fotoproteggente
  • utilizzabile in stati di patologia cutanea quale Acne, Rosacea, Orticaria
  • buon profilo di sicurezza ambientale

Il messaggio di buon senso al sole di Dermaclub

Al sole ci si copre non ci si scopre e non ha senso ricoprire la pelle nuda di una crema solare chimica e poi esporsi al sole. Ovviamente è permesso a tutti, nei tempi dovuti, secondo la sensibilità della propria pelle, di rimanere per un cero tempo al sole a pelle nuda. Trascorso questo tempo è bene tornare all’ombra o rivestirsi e proteggere le parti che rimangono scoperte con un prodotto come Argillina Sole che ci permette di rimanere al sole in sicurezza e godere il resto della giornata. Questo vale sopratutto e a maggior ragione per i bambini o donne in gravidanza. Oggi poi disponiamo di indumenti da mare pratici, belli, certificati che che compongono la fotoprotezione da indossare, un metodo consapevole di stare al sole. Fotoprotezione da indossare e fotoprotezione con fotoriflettenti minerali naturali è godere del sole in modo consapevole.

Tempo libero, sport e fotoriflettente minerale solare

Gli sport all’aperto sono sempre più praticati, calcio, tennis, golf, ciclismo, canottaggio, sci, corsa solo per citarne alcuni. Questi sport, che si praticano da vestiti, espongono però acune parti del corpo alla luce del sole per periodi molto lunghi. Negli sport non ha senso utilizzare una crema solare perchè dopo pochi minuti è disciolta dal sudore mentre l’utilizzo di Argillina Sole, che a differenza della crema si compatta con il sudore è la risposta per una efficacie fotoprotezione anche in questi particolari momenti.

Al sole meglio assorbire o meglio riflettere

La risposta è: meglio riflettere. Decisamente più salutare.